In un precedente articolo ho parlato di dipendenza affettiva, l’argomento è vasto e molto attuale, può essere trattato sotto vari aspetti; questa volta vorrei mettere in relazione la dipendenza affettiva con l’ansia da separazione.
In genere si parla di ansia da separazione in merito a bambini o a soggetti di età inferiore ai diciotto anni, di fatto può protrarsi anche in età adulta e mascherarsi dietro altre forme come gli attacchi di panico o alle fobie specifiche.
Non sempre l’ansia da separazione rappresenta un disturbo emotivamente invalidante per il soggetto che ne soffre, talvolta però pone le basi per rapporti di coppia non sani e che possono manifestare le caratteristiche della dipendenza affettiva.
L’ansia da separazione può portare sia alla dipendenza affettiva che al suo esatto opposto, ovvero l’estrema autosufficienza da qualsiasi relazione importante, entrambe sono deviazioni di una esperienza di relazione serena portata dalla difficoltà di trovare un equilibrio tra unione e separazione.
L’unione e la separazione sono i temi che vengono affrontati nella prima infanzia attraverso l’esperienze con la figura più importante di riferimento, nella maggior parte dei casi la madre. E’ lì che “impariamo” l’Amore.
A partire dai sei mesi di vita il bambino inizia a sperimentare fasi di unione con la madre e fasi di allontanamento, talvolta brevi talvolta più lunghi. E’ il periodo in cui inizia a muoversi autonomamente e ad esplorare il mondo che esiste oltre la diade mamma bambino.
Questa fase è molto importante perché pone le basi del significato che ognuno di noi assegna all’esperienza di separazione.
“Se ti perdo d’occhio che fine fai?” “Se stiamo lontani per un po’, quando ci ritroveremo ci ameremo ancora?”. Ecco le domande che accompagnano l’esperienza delle prime separazioni, ma chissà se a qualcuno di noi vengono in mente anche oggi quando si allontana dalla persona amata.
– La separazione (breve o lunga) è emotivamente sinonimo di abbandono e perdita?
– Può essere sinonimo di autonomia e spazio di crescita individuale?
– L’autostima, ovvero la sensazione di riuscire a fare le cose con le capacità che abbiamo, si perde o persiste quando ci separiamo dal nostro amato\a?
Se nell’infanzia non siamo stati accompagnati a scoprirci anche come individui autonomi resteremo con la sensazione di non essere autosufficienti a livello emotivo o a livello pratico. Se non sperimentiamo l’autonomia non saremo in grado di unirci in una coppia sana ma creeremo coppie basate sulla soddisfazione del bisogno reciproco che con molta probabilità, prima o poi, porteranno delusioni e sensi di abbandono.
Il discorso è ampio e delicato, chi volesse approfondire il tema dell’attaccamento nella prima infanzia può leggere i testi di John Bowlby che ha dedicato la maggior parte delle sue ricerche all’osservazione della diade madre bambino per teorizzare gli stili di attaccamento.
Alcune persone trovano un partner che risponde in modo complementare alle loro esigenze: il mutuo soccorso o il bisogno di trovare una persona emotivamente dipendente per esercitarne il controllo.
Con il tempo la coppia si trova a confronto con la inevitabile frustrazione derivante dalla realizzazione che l’altro non è sufficiente a calmare la propria ansia e quindi non sentirsi davvero amati. Da qui inizia la dinamica di sofferenza all’interno della coppia, cioè la difficoltà personale non riconosciuta né elaborata diventa causa della crisi di coppia.
L’ansia da separazione, la sofferenza emotiva che deriva talvolta anche solo dal pensiero di poter lasciare o essere lasciati, impedisce o rende difficile ai due di sperimentare l’indipendenza come “luogo” per affrontare le proprie difficoltà al posto di ricercarne la risoluzione attraverso la relazione avanzando continue richieste e incassando delusioni.
Non necessariamente i due devono separarsi come coppia, ma individuarsi come soggetti all’interno della coppia: ovvero riconoscere che non sarà l’alto a salvarci dalla nostra ansia di separazione ma sarà una presa di responsabilità e di coscienza a permetterci di iniziare a lavorarci su e migliorare.
Come sempre questa condizione può presentarsi a tanti gradi di intensità; l’ansia di separazione appartiene un po’ a tutti noi, la paura del dopo, la paura di essere autonomi e decidere per se stessi, farsi carico delle proprie responsabilità.
Talvolta le coppie che hanno bisogno di modificare il loro “stile di attaccamento” in quanto non più adatto alla fase di vita che stanno attraversando e si trovano in difficoltà a lasciare e prendersi dello spazio libero – di pensiero, di movimento, di opinione, di vicinanza fisica, evolutivo individuale- senza sentire odore di abbandono, nonostante ne sentano la necessità.
Dalla simbiosi iniziale dell’innamoramento occorre poi passare ad una relazione d’amore con caratteristiche più mature e individuate, in cui prendono posto a pieno titolo anche le “mancanze” dell’altro o meglio i nostri vuoti che fanno eco all’interno della coppia.
L’amore, il sentirsi amati o sentirsi abbandonati sono alla base di quasi tutti i percorsi di psicoterapia, proprio perché sono i temi fondamentali dell’essere umano che, superati i bisogni primari, si concentra sulle relazioni e la qualità delle stesse.
Sentire di avere bisogno di un confronto o di un aiuto in merito non vuole dire essere patologici ma consapevoli di quanto questo tema influisca nella maggior parte degli aspetti della nostra esistenza.
Si entra invece nella patologia quando la paura dell’abbandono e della solitudine porta a mettere in atto strategie per tenere a sé la persona amata, quando tutte le energie vengono spese per non perdere il contatto con l’altro che ha deciso di cambiare strada rispetto alla coppia e quando si pensa che la relazione di coppia ci è dovuta e non può essere scissa.
Sentirsi amati o rifiutati, e tutto ciò che ne comporta, è il tema importante di ognuno di noi: prima o poi, spesso o di rado ci chiama a fare i conti…a partire dalle prime ore della nostra vita.
Buongiorno
Sono Massimiliano, ho 46 anni, piacere
Sono stato sposato x 17 anni e fidanzato 5, ho 2 figli,e 3 anni fa la mia ex moglie con sincerità mi ha detto che non mi amava piu
Mi è cascato il mondo addosso
Mi sono sentito abbandonato
La faccio breve, separazione, io vado via di casa, lei con un altro
Io, non riuscendo a stare solo cerco una ragazza mi metto assieme,più giovane di me di 13 anni anche lei con una figlia di 6 anni e consapevole della mia situazione, all’inizio tutto bene poi lei non sopporta la mia ex che messaggi con me x i bambini e non sopporta che io do piu attenzione a mio figlio più piccolo che soffriva della mia mancanza in casa che a lei, nonostante lei avesse una figlia e dovesse capire la situazione secondo me,morale della favola io me nel frattempo nonostante tutti i problemi essendo molto empatico e in più mi piaceva molto andavamo molto d’accordo sessualmente anche, me ne innamoro.
Alla fine dopo le vacanze cambia posto di lavoro, lavorava da me, e dopo neanche 2 settimane si mette con un tipo che lavora con lei, single senza figli e più giovane, dicendomi almeno lui ama solo me
Sono rimasto BASITO xke solo 1 settimana prima mi descriveva come uomo della sua vita uscivamo ancora assieme i fine settimana e in più con effusioni
Adesso a 3 mesi da tutto questo non riesco a togliermela dalla testa e sento un grande vuoto anche se ho amicizie ed esco ma ho un ossessione che spero svanisce nel tempo
Sto frequentando una ragazza è sto meglio ma sento cmq ancora un grande vuoto e faccio fatica a stare solo
Come se avessi bisogno di essere costantemente AMATO da qualcuno e ho anch’io BISOGNO di AMARE
Vorrei venire fuori da questa situazione xke non sto bene e non mi è mai capitato
So, sono consapevole che DEVO lavorare Su me stesso ma è molto DURA ho crisi di solitudine e di vuoto continue anche se ho tutta la famiglia vicino , ma mi manca qualcosa
Spero che il tempo faccia il suo corso e mi insegni a stare bene anche da solo
Mi scuso per esserermi dilungato
Attendo un consiglio
Grazie 1000
Buona domenica
Grazie Massimiliano per aver condiviso la storia della sua vita di coppia. In genere le coppie si formano, inconsapevolmente, anche sulla base del proprio livello di dipendenza\indipendenza affettiva. Più siamo svincolati dal bisogno di avere qualcuno al nostro fianco, più la nostra unione sarà basata sul piacere di stare assieme piuttosto che sul bisogno di stare assieme. Ovviamente questo vale per entrambi i membri della coppia.
Quindi, sì, sono d’accordo con lei: è importante lavorare su di sé e portare attenzione alle dinamiche che si tende a creare nella coppia, così da poter in futuro unirci in coppie che offrono una qualità di vita più soddisfacente, meno impostate sul “cosa l’altro deve fare per me se mi ama”.