Dopo la nascita: sopravvivere ai primi 40 giorni

Ad oggi la quarantena non è più osservata nella nostra cultura e tanto meno questo sarà il mio invito, è vero però che si attraversa un periodo molto delicato.
In questo lasso di tempo il corpo della mamma riprende lentamente il suo baricentro, gli organi che hanno lentamente lasciato spazio all’utero e al bambino ora tornano al loro posto, e la stessa cosa avviene a livello mentale ed emotivo nella mamma e nella coppia. Si ritrovano nuovi equilibri, nuovi spazi e nuove realtà.

Gran parte del nostro lavoro sarà incentrato sui primi cinque giorni, esaminando un giorno alla volta. Piccoli accorgimenti per affrontare i disagi pratici ed emotivi del dopo nascita.
Faremo accenni al baby blues, alle cure da offrire al neonato ma soprattutto alla neo madre.

Non mi stancherò mai di ricordare che non c’è dono più prezioso per un neonato che potere avere attenzioni e cure serene da parte della sua mamma per essere un bambino sicuro e un adulto indipendente. Pensate che dono sarebbe per la nostra società.

Per fare questo è importante che la madre sia in grado di appoggiarsi e farsi aiutare da persone di sua fiducia. Vedremo quindi quali sono le sue prime necessità e proveremo a immaginare come ottenerle.
Il futuro padre, anche lui nell’esperienza della neo-paternità, potrà essere più ricettivo ai bisogni della sua compagna e aiutare ad organizzare l’ambiente reale e relazionale circostante.

Dopo aver parlato dei primi giorni parleremo delle settimane che passano tra la dimissione e la prima visita pediatrica. Talvolta viene vissuto come un lasso di tempo troppo lungo senza avere un’assistenza pianificata. Proveremo a creare una lista di persone utili da contattare in caso di necessità, soprattutto, proveremo ad ipotizzare quali saranno le “difficoltà” da affrontare.

Insomma, piatto ricco!